Eric Hoffer

di | 31 Dicembre 2020

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Eric Hoffer (New York, 25 luglio 1902 – San Francisco, 21 maggio 1983) è stato uno scrittore e filosofo statunitense.

Ha scritto dieci libri ed ha ricevuto la Presidential Medal of Freedom nel febbraio 1983 dall’allora presidente degli Stati Uniti d’America Ronald Reagan. Il suo primo libro, Il vero credente, pubblicato nel 1951, fu largamente riconosciuto come un classico, ricevendo critiche positive sia dagli esperti che dai profani. Nel 2001 è stato istituito l’Eric Hoffer Award in suo onore.

BIOGRAFIA

INFANZIA E GIOVINEZZA: Hoffer nacque a New York City nel 1902 da una coppia di immigrati tedeschi alsaziani. Prima dei cinque anni era in grado di leggere sia in tedesco che in inglese. Quando aveva cinque anni, la madre cadde dalle scale con lui in braccio. Hoffer divenne cieco per ragioni sconosciute, ma anni più tardi disse che pensava potesse essere dovuto al trauma della caduta. In seguito alla morte di sua madre fu cresciuto da una donna tedesca di nome Martha, che viveva con la famiglia; la sua vista tornò, senza preavviso né apparenti ragioni particolari, quando aveva 15 anni. Temendo di perdere nuovamente la vista, colse l’opportunità per leggere più che poteva e il più a lungo possibile. La vista però rimase, ed Hoffer non abbandonò mai l’abitudine di leggere assiduamente.

Hoffer era un ragazzo quando suo padre, un ebanista, morì. Il sindacato degli ebanisti pagò le spese del funerale e diede ad Hoffer poco più di trecento dollari. Nel 1920 prese l’autobus e viaggiò fino a Los Angeles, pensando che la calda cittadina fosse il posto migliore per un ragazzo povero. Trascorse i dieci anni successivi nella periferia della città, leggendo, scrivendo e lavorando saltuariamente. In uno di questi lavori temporanei – la vendita di arance porta a porta – scoprì che aveva un’abilità particolare per vendere, e che poteva arricchirsi facilmente. Messo a disagio da questa scoperta, abbandonò il lavoro dopo un solo giorno.

Nel 1931 tentò il suicidio cercando di bere dell’acido ossalico, ma il tentativo fallì in quanto non riuscì a costringersi ad ingollare il veleno. Quest’esperienza gli conferì la determinazione di vivere avventurosamente: lasciò la periferia e divenne un lavoratore migrante. Seguendo i raccolti lungo tutta la California, si procurò le tessere delle biblioteche di tutti i paesi vicini ai campi dove lavorava, e vivendo «tra i libri ed i bordelli». Un evento chiave per Hoffer avvenne tra le montagne dove si trovava in cerca d’oro; costretto al chiuso dalla neve, lesse i saggi di Michel de Montaigne. Tale libro affascinò profondamente Hoffer, che si riferiva spesso all’importanza di esso per lui; sviluppò inoltre un grande rispetto per la classe meno agiata, che, affermò, era «impregnata di talento».

SCARICATORE DI PORTO: Hoffer arrivò a San Francisco nel 1941. Qui cercò di arruolarsi nell’esercito nel 1942 ma fu scartato a causa di un’ernia. Desideroso di contribuire comunque allo sforzo bellico, trovò un impiego come scaricatore di porto all’Embarcadero. Fu lì che si sentì a casa e decise di stabilirsi, continuando a leggere intensamente e presto iniziando a scrivere, guadagnandosi da vivere caricando e scaricando navi; questo lavoro andò avanti fino al suo pensionamento all’età di sessantacinque anni.

Hoffer considerava Il vero credente, spiegazione del fanatismo e dei movimenti di massa, il suo miglior scritto, ma anche The Ordeal of Change rientrava tra i suoi preferiti. Nel 1970 fu istituito il Lili Fabilli and Eric Hoffer Laconic Essay Prize assegnato a studenti, professori e membri della Berkeley.

Hoffer era un individuo carismatico ed un oratore persuasivo, ma sostenne che la gente non gli interessava. Nonostante fosse l’autore di dieci libri e tenesse una rubrica su un giornale, in pensione continuò la sua vita scrivendo da solo nel suo appartamento di San Francisco. Fumatore incallito, negli ultimi anni di vita soffrì di enfisema.

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