CHARLES M. SCHULZ

di | 27 Gennaio 2021

Nacque a Minneapolis nel Minnesota e crebbe a Saint Paul, figlio unico di Carl Schulz, originario della Germania, e Dena Halverson, proveniente dalla Norvegia. Fu lo zio che gli diede (al terzo giorno di vita) il soprannome “Sparky” dal cavallo Spark Plug del fumetto Barney Google di Billy DeBeck.

Schulz amava disegnare e talvolta rappresentava il cane di famiglia, Spike, con particolari inusuali. 

Nel 1937, Schulz disegnò un’immagine di Spike e la spedì a Ripley’s Believe It or Not!; il disegno venne pubblicato da Robert Ripley con la didascalia “A hunting dog that eats pins, tacks and razor blades is owned by C. F. Schulz, St. Paul, Minn.” e “Drawn by ‘Sparky'” (C.F. erano le iniziali di suo padre Carl Fred Schulz).

Frequentò la scuola elementare Richards Gordon a St. Paul, saltando due semestri: in questo modo, quando frequentò la scuola superiore anni dopo, la Saint Paul Central High School, si trovò ad essere il più piccolo della classe.
Schulz alle superiori, 1940

Alle superiori gli furono rifiutati dei disegni da pubblicare sull’annuario della scuola. Sessanta anni dopo, nell’atrio della stessa scuola è stata posta una statua alta un metro e ottanta che raffigura Snoopy.

Dopo la morte della madre, nel 1943, fu arruolato nell’esercito e mandato a Camp Campbell in Kentucky. Due anni dopo fu mandato in Europa per combattere nella Seconda guerra mondiale. Dopo aver lasciato l’esercito nel 1945, lavorò come insegnante. Fu anche predicatore laico di una Chiesa protestante.

La sua prima striscia a fumetti con cadenza regolare fu pubblicata nel 1947 dal St. Paul Pioneer Press e si intitolava Li’l Folks. Anche il Saturday Evening Post accettò di pubblicare alcune vignette dei Li’l Folks. Fu in queste strisce che apparve per la prima volta Charlie Brown, così come un cane somigliante a Snoopy. Nel 1950 Schulz propose i suoi lavori alla United Features Syndicate e i Peanuts furono pubblicati per la prima volta il 2 ottobre 1950. Per breve tempo disegnò anche una striscia ispirata allo sport, chiamata It’s Only a Game (1957-1959), aiutato anche dal suo amico e già collaboratore per i Peanuts Jim Sasseville, ma la serie non prese piede e fu chiusa.

Con l’andare degli anni, i Peanuts divennero uno dei fumetti più popolari di tutti i tempi. Parte della sua esperienza venne riflessa nei Peanuts attraverso le somiglianze con Charlie Brown, il personaggio principale; alcuni esempi:

Schulz, pur essendo un cristiano convinto, si sposò due volte: la prima volta nel 1951 con Joyce Halverson, dalla quale ebbe cinque figli e divorziò nel 1972 e, in seguito, con Jean Forsyth Clyde, che sposò nel 1973 e con la quale visse il resto della vita.

Il padre di Schulz morì nel 1966 mentre era andato a trovarlo, lo stesso anno in cui il suo studio in California bruciò in un incendio.

Nel novembre 1999 Schulz sopravvisse a un ictus; poco più tardi gli venne diagnosticato un cancro al colon. A causa della chemioterapia e per il fatto che non riusciva a leggere o vedere con chiarezza, il 14 dicembre 1999 annunciò il suo ritiro, all’età di settantasette anni.

Schulz morì il 12 febbraio 2000 a Santa Rosa in California a causa di un attacco cardiaco. Il giorno dopo fu pubblicata la sua ultima striscia, in cui lasciava a Snoopy il compito di congedarsi dai suoi lettori con queste parole:

«Cari amici,
ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi cinquant’anni. È stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana. La mia famiglia non desidera che i Peanuts siano disegnati da qualcun altro, quindi annuncio il mio ritiro dall’attività. Sono grato per la lealtà dei miei collaboratori e per la meravigliosa amicizia e l’affetto espressi dai lettori della mia “striscia” in tutti questi anni. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy… non potrò mai dimenticarli…»
(Charles Schulz)

Schulz ha richiesto nel suo testamento che i personaggi dei Peanuts rimanessero genuini e che non si disegnassero nuove strisce basate sulle sue creature. Peanuts è stato pubblicato per quasi cinquant’anni praticamente senza interruzioni ed è apparso su 1600 quotidiani in 75 paesi. Fino ad oggi le sue volontà sono state rispettate e le vecchie strisce continuano a essere ripubblicate su quotidiani e riviste.

Il quotidiano londinese The Times lo ha ricordato, il 14 febbraio 2000, con un necrologio che terminava con la seguente frase: “Charles Schulz leaves a wife, two sons, three daughters, and a little round-headed boy with an extraordinary pet dog”. (“Charles Schulz lascia una moglie, due figli, tre figlie e un piccolo bambino dalla testa rotonda con uno straordinario cane”). Schulz è stato sepolto presso il cimitero di Pleasant Hills di Sebastopol, California.

Dal 17 agosto 2002 il museo a lui dedicato a Santa Rosa è aperto al pubblico.

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