Paul-Michel Foucault (in francese: [mi’ʃɛl fu’ko]; Poitiers, 15 ottobre 1926 – Parigi, 25 giugno 1984) è stato un filosofo, sociologo, storico della filosofia, storico della scienza, accademico e saggista francese.
Paul-Michel Foucault (in francese: [mi’ʃɛl fu’ko]; Poitiers, 15 ottobre 1926 – Parigi, 25 giugno 1984) è stato un filosofo, sociologo, storico della filosofia, storico della scienza, accademico e saggista francese.
Filosofo, “archeologo dei saperi”, saggista letterario e docente presso il Collège de France, fu una delle personalità di spicco della corrente filosofico-antropologica strutturalista e post-strutturalista tra gli anni sessanta ed i primissimi anni ottanta, assieme a pensatori del calibro di Claude Lévi-Strauss, Jacques Lacan, Louis Althusser, Roland Barthes, Pierre Klossowski e Gilles Deleuze.
Tra i grandi pensatori del XX secolo, Foucault fu l’unico che realizzò il progetto storico-genealogico propugnato da Friedrich Nietzsche, allorché segnalava che, nonostante ogni storicismo, continuasse a mancare una storia della follia, del crimine e della sessualità.
I lavori di Foucault si concentrano su un argomento simile a quello della burocrazia e della connessa razionalizzazione trattato da Max Weber. Egli studiò lo sviluppo delle prigioni, degli ospedali, delle scuole e di altre grandi organizzazioni sociali. Sua è la teorizzazione che vide nell’archetipo del Panopticon, modello di carcere ideale teorizzato dal filosofo e giurista inglese Jeremy Bentham, il paradigma della moderna società capitalistica.
Importanti sono anche gli studi di Foucault sulla sessualità, che egli crede non sia sempre esistita così come la conosciamo oggi e così come soprattutto ne discutiamo. In particolare negli ultimi due secoli la sfera del sesso è stata oggetto di una volontà di sapere, di una pratica confessionale che prosegue in maniera blanda ma comunque diffusa la volontà di potere e di sapere istituita con la modernità dalle istituzioni prima religiose e poi secolari.
Altro tema ampiamente trattato dal filosofo francese è quello della cura di sé, un principio filosofico rintracciabile nel periodo ellenistico greco e nell’età tardo imperiale romana.
Biografia
1926-1953: la famiglia e la formazione
Paul-Michel Foucault nacque a Poitiers, nel dipartimento di Vienne (nella Nuova Aquitania), il 15 ottobre del 1926, secondogenito dei tre figli di una famiglia della borghesia francese. Suo padre, Paul Foucault, era un chirurgo, come i suoi nonni, originari di Fontainebleau (nell’Île-de-France), mentre sua madre, Anne Malapert, anch’ella proveniente da una famiglia di chirurghi[2], giocò un ruolo attivo nell’educazione del piccolo Michel. Dopo aver frequentato una scuola cattolica alle primarie, studia la filosofia con uno studente allora al secondo anno di filosofia, Louis Girard, ed entra nel prestigioso Lycée Henri-IV di Parigi. Nel 1946 Foucault viene ammesso all’École normale supérieure classificandosi tra i primi quattro. Qui studia con Maurice Merleau-Ponty e Louis Althusser. Nel 1948 riceve il diploma di laurea in filosofia, nel 1950 quello in psicologia. In gioventù Foucault tenta più volte di suicidarsi, abusa di alcolici, e per un breve periodo va in analisi; vive la sua omosessualità in maniera complessa. Negli anni Cinquanta studia i testi di Nietzsche e di Heidegger. Nel 1950 aderisce al Partito Comunista Francese, che lascerà due anni dopo. Nel 1952 lavora come psicologo al servizio psichiatrico del professor Jean Delay a l’hopital Sainte-Anne a Parigi.
1954-1962: la libera docenza, l’incontro con Daniel Defert e l’esperienza tunisina
Dal 1954 al 1958 Foucault insegna francese nelle università di Uppsala (Svezia, dove ha una relazione con il compositore Jean Barraqué), Varsavia e Amburgo. Nel 1955 diventa direttore dell’Istituto francese di Uppsala. Nel 1961 presenta Storia della follia nell’età classica come tesi principale diretta da Georges Canguilhem e l’Introduzione all’«Antropologia» di Kant sotto la direzione di Jean Hyppolite. Nel 1960 Foucault incontra Daniel Defert, uno studente di filosofia, che diventerà il suo compagno per venticinque anni. L’attivismo politico di Defert avrà una grande influenza sul filosofo francese. In un’intervista del 1981 Foucault dirà: «Ho vissuto per 18 anni in uno stato di passione verso qualcun altro. In certi momenti, questa passione ha preso la forma dell’amore. Ma in verità, è tutta una questione di passione tra noi due». Quando Defert è costretto a trasferirsi in Tunisia per gli obblighi di leva, Foucault rinuncia ad una prestigiosa posizione in un’università giapponese e si trasferisce a Tunisi. Qui si espone spesso nella difesa di alcuni studenti, procurando loro avvocati dalla Francia. Dal 1966 al 1968 la Tunisia è agitata da numerosi scontri di piazza in seguito alla Guerra dei sei giorni tra i paesi arabi e lo stato di Israele.
1963-1971: dalla Nascita della clinica all’Archeologia del sapere
Nel 1963 viene pubblicato Nascita della clinica: un’archeologia dello sguardo medico (Naissance de la clinique. Une archéologie du regard médical). Nel 1965 inizia un viaggio per alcune lezioni in Brasile, dove incontra alcuni oppositori alla giunta militare (con i quali terrà un legame costante). Nel 1966 Foucault cura insieme a Gilles Deleuze l’edizione dell’opera omnia di Nietzsche in Francia. Sempre nel 1966 esce Le parole e le cose (Les Mots et les Choses) che diventa un best seller. Ritorna in Francia durante gli sconvolgimenti del 1968 e appoggia il movimento studentesco. Gli viene chiesto di dirigere il dipartimento di filosofia della neonata università sperimentale di Vincennes, nata proprio sulla spinta del movimento studentesco del ’68. Esce nel 1969 L’archeologia del sapere (L’Archéologie du savoir). Insieme a Daniel Defert nel febbraio del 1971, Foucault partecipa alla creazione del Gruppo di Informazione sulle prigioni (Groupe d’Information sur les Prisons), indagando più da vicino la condizione del carcere e fornendo ai reclusi un mezzo di comunicazione verso l’esterno ed un’occasione per elaborare pubblicamente la condizione della carcerazione.
Nel ’71 pubblica anche Nietzsche, la genealogia, la storia nel quale esamina le possibili direzioni del senso storico che può accettare l’esistenza di una costante sovrastorica (una verità eterna, un’anima che non muore, una coscienza immutabile e presente a se stessa) oppure identificarsi col genealogista nietzschiano, che nega la verità dell’Assoluto e della metafisica, in grado di portare alla luce la causa e fine della storia come dispiegamento nel tempo di una volontà cosmica regolatrice e/o di un significato nascosto nell’Idea e nell’origine. Foucault rimuove l’interrogativo sull’origine divina del male, è contrario all’uso platonico della storia (reminiscenza, continuità-tradizione, conoscenza) e rifiuta il soggetto trascendentale kantiano, forma universale e necessaria dell’a priori, cui sostituisce una pratica storica, contingente e particolare: «il punto in cui [la mia indagine] si separa da tutte le filosofie della conoscenza consiste nel non riferire questo fatto [dell’esistenza dei discorsi] all’istanza di una donazione originaria che fondi il fatto e il diritto in un soggetto trascendentale, ma ai processi di una pratica storica» (da Archeologia del sapere).
1970: i corsi al Collége de France
Il 12 aprile 1970 viene eletto professore al Collège de France alla cattedra di Storia dei Sistemi di Pensiero. In questa posizione, presso la più prestigiosa istituzione accademica francese, Foucault è ormai considerato un filosofo di capitale importanza nel panorama internazionale. Qui terrà i suoi corsi fino all’anno della sua morte e si dedicherà soprattutto alla ricerca. Tutti i professori del Collège de France hanno l’obbligo di impartire 26 ore di insegnamento all’anno (che possono essere svolte in forma di seminari di 13 ore al massimo). I docenti devono presentare ogni anno una ricerca originale, e ciò li costringe a rinnovare ogni volta il contenuto del loro insegnamento. La partecipazione ai corsi e ai seminari è del tutto libera; non richiede né iscrizione né titoli di studio, ma nemmeno gli insegnanti ne rilasciano alcuno. Nel vocabolario del Collège de France si dice che i professori non hanno studenti, ma solo degli uditori. Nei corsi Foucault lavora sia con i materiali teorici che porteranno alla creazione di Sorvegliare e punire, sia con quel concetto di biopolitica (a cominciare dal corso del 1976, Bisogna difendere la società (Il faut défendre la société) che sarà il lascito più scottante per la teoria critica a venire.
1975-1984: Sorvegliare e punire e La volontà di sapare
Nel 1975, Foucault pubblica Sorvegliare e punire. Nascita della prigione (Surveiller et punir. Naissance de la prison), il suo lavoro più noto e influente, che avrà ripercussioni in un numero svariato di campi disciplinari. Nello stesso anno sperimenta l’LSD nella Valle della Morte, un’esperienza che definirà “la migliore della mia vita”. Nel 1976 esce la prima parte della “Storia della sessualità”, La volontà di sapere (La volonté de savoir). Nel 1978 racconta sulle pagine del Corriere della Sera la rivoluzione iraniana. Il filosofo francese mantiene un atteggiamento non distaccato dagli eventi, simpatizza per gli studenti, sottolinea la potenza popolare di una ribellione “a mani basse”, forte di una “spiritualità politica” sconosciuta nel mondo occidentale. Alla fine della sua corrispondenza egli paventa come la costellazione islamica potesse diventare «una gigantesca polveriera, formata da centinaia di milioni di uomini». Aggiunge inoltre che «Da ieri ogni stato musulmano può essere rivoluzionario dall’interno, a partire dalle sue tradizioni secolari».
Nel 1984 Foucault pubblica gli altri due volumi della Storia della sessualità: L’uso dei piaceri (L’usage des plaisirs ) e La cura di sé (Le souci de soi). A proposito dell’attenzione posta sulla questione sessuale all’interno del pensiero occidentale Foucault dirà: «Dobbiamo capire che con i nostri desideri, attraverso i nostri desideri, si creano nuove forme di relazione, nuove forme d’amore, nuove forme di creazione. Il sesso non è una fatalità; è possibilità di una vita creativa». Foucault muore a Parigi a causa di una malattia legata all’AIDS, il 25 giugno 1984.