Tucidide

di | 11 Gennaio 2021
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Tucidide, figlio di Oloro, del demo di Alimunte (in greco antico: Θουκυδίδης, Thoukydídēs; Alimunte, 460 a.C. circa – Atene, dopo il 404 a.C., ma, secondo altri, dopo il 399 a.C.), è stato uno storico e militare ateniese, uno dei principali esponenti della letteratura greca grazie al suo capolavoro storiografico, La Guerra del Peloponneso, che insieme all’opera erodotea costituisce una delle fonti principali a cui gli storici moderni hanno attinto per ricostruire alcuni eventi della storia dell’antica Grecia.

Questo accurato resoconto sulla grande guerra tra Atene e Sparta (431 – 404 a.C.) è considerato – in termini di modernità – uno dei maggiori modelli narrativi dell’antichità, sicuramente uno dei primi esempi di analisi degli eventi storici secondo il metro della natura umana, con l’esclusione quindi dell’intervento di ogni divinità.

Biografia

Tucidide nacque nel demo attico di Alimunte presso Atene, si pensa intorno al 460 a.C., dalla nobile famiglia dei Filaidi: il padre era Oloro, del demo di Alimunte, imparentato con Cimone, figlio di Milziade. Fervente sostenitore dello statista Pericle, egli ricoprì la carica di stratega della flotta di Atene nella guerra contro Sparta sul mare Egeo settentrionale. Accusato di tradimento per aver fallito la spedizione di soccorso alla battaglia di Anfipoli, Tucidide fu cacciato da Atene (o scelse volontariamente di andarsene), vivendo in esilio in Tracia, dove si crede abbia trascorso 20 anni. Secondo altri rimase in Atene, ma restando escluso dalla vita politica.

Secondo Luciano Canfora, Tucidide non sarebbe stato scacciato, anzi era presente ad Atene nel 411, forse partecipe del tentativo di colpo di Stato oligarchico, e avrebbe assistito al processo contro il suo principale artefice, Antifonte. Quindi, egli avrebbe lasciato Atene e, ritiratosi in Tracia, avrebbe frequentato la corte del re macedone Archelao I a Pella insieme ad altri fuoriusciti come Euripide.

Nei lunghi anni di esilio (oppure di permanenza in incognito ad Atene) Tucidide riordinò i suoi scritti raccogliendoli nella sua articolata e sofferta opera: un insieme di otto libri che compongono la Guerra del Peloponneso, profondo e analitico resoconto cronologico del conflitto che oppose fra il 431 a.C. e il 404 a.C. Sparta ed Atene, le due massime potenze greche, entrambe in competizione per il predominio sulle poleis dell’antica Grecia.

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